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Aumentano i pesticidi in frutta e verdura

Pubblicato il report annuale di Legambiente Pesticidi nel Piatto, elaborato sui dati ufficiali forniti dalle autorità competenti. Mele e arance tra le più "inquinate". Si salva solo un frutto su due. Da osservare che i limiti di legge sui residui di pesticidi sono calcolati su misura per un organismo di un maschio adulto.

Si affievolisce la lotta ai pesticidi nei prodotti ortofrutticoli e derivati, questa la sentenza del rapporto annuale di Legambiente sui residui di fitofarmaci nei prodotti commercializzati in Italia. Nella classifica dei frutti maggiormente contaminati, le mele si aggiudicano il primato ma è preoccupante anche il dato relativo agli agrumi.
 
Le analisi svolte dai laboratori pubblici provinciali e regionali hanno preso in esame 8.764 campioni, di cui 109 sono risultati irregolari, pari all'1,2% del totale, in leggero aumento rispetto al 2008, mentre su 2.410 campioni è stata rilevata la presenza di uno o più residui. Lo dichiara, lo studio di Legambiente basato sui dati ufficiali forniti da Arpa, Asl e laboratori zoo profilattici.
 
La frutta si confermerebbe quale categoria "più inquinata", con un aumento, rispetto all'anno scorso, delle irregolarità. Infatti, su 3.507 campioni di frutta, 81, ovvero il 2,3%, sono irregolari con residui al di sopra dei limiti di legge. Questi dati confermano il peggioramento rispetto all'anno scorso, con un incremento di residui pari allo 0,7%. Solo il 53,8% della frutta che viene consumata dagli italiani è priva di residui chimici.
 
"Gli ultimi dati Istat ci dicono che già nel 2007 la quantità totale dei fitosanitari distribuiti per uso agricolo in Italia era aumentata del 3% rispetto al 2006", ha spiegato Rosella Muroni, direttrice generale di Legambiente, durante la conferenza stampa di presentazione. "Un dato preoccupante, questo, perché dimostra come lo sforzo sinora sostenuto dall'agricoltura italiana per offrire ai consumatori prodotti sempre più sani e per ridurre l'inquinamento abbia subito uno stop".
 
"Siamo preoccupati per l'inversione di tendenza dei risultati delle analisi sui campioni esaminati", ha dichiarato Antonio Longo, presidente del Movimento Difesa del cittadino. "Ci auguriamo che non ci sia un allentamento dell'attenzione da parte delle aziende agricole sull'uso delle sostanza chimiche".
 
Una preoccupazione che si rivolge soprattutto ai bambini. I limiti di legge sui residui di pesticidi su prodotti ortofrutticoli sono basati su un organismo di un maschio adulto. Ma alcuni studi hanno rilevato come un organismo in fase di sviluppo sia particolarmente sensibile agli agenti tossici che interferiscono con l'azione fisiologica degli ormoni.
 
Ma in merito il dossier di Legambiente si sono immediatamente pronunciate anche le associazioni agricole, tra queste Coldiretti e Cia, citando i dati contenuti nel dossier "Controllo ufficiale dei residui di prodotti fitosanitari negli alimenti di origine vegetale"  del ministero del Welfare. Nello studio del ministero più del 66% dei prodotti ortofrutticoli risulta totalmente privo di pesticidi mentre i campioni irregolari di frutta, verdura, cereali, olio e vino con residui chimici al di sopra dei limiti di legge sono risultati intorno all'1 %.
 
Fonte: Legambiente
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